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Adulti

“Mi sento triste, svogliato e insoddisfatto, ma non so perché?”

“Ho la sensazione di trovarmi sempre nello stesso punto, di incontrare sempre le stesse tipologie di persone e di situazioni che mi provocano malessere…”

Molto spesso è possibile non avere chiaro il motivo della propria sofferenza.

Lo psicologo può prescrivere farmaci?

Lo psicologo non è un medico e, di conseguenza, non può prescrivere farmaci, né, tantomeno, toglierli. Non rientra tra le mansioni e competenze dello psicologo prendere decisioni o posizioni rispetto alla terapia farmacologica data dal medico o dallo psichiatra. Se necessario o utile e se il paziente è d’accordo, il professionista potrà interfacciarsi col medico di base o con lo psichiatra per integrare il lavoro psicoterapeutico con l’aiuto farmacologico

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In circostanze di particolare sofferenza e problematicità le persone che decidono di intraprendere un percorso di psicoterapia esprimono, in modo più o meno implicito ed inconsapevole, un desiderio magico ed illusorio di risolvere il loro dolore, o la situazione che l’ha originato, in tempi rapidi e con un limitato impegno e fatica “emotiva”…

È assolutamente normale sentire il bisogno di risposte rapide e semplici, ma il lavoro dello psicologo è complesso, come complesso è, anche, il percorso che porta al benessere.

Lo psicoterapeuta mette la sua competenza, il suo saper essere ed il suo saper fare al servizio di una relazione terapeutica, di un dialogo in cui i entrambi partecipano attivamente, ognuno con il suo bagaglio, nel rispetto dei tempi terapeutici necessari al cambiamento.

“Mi dia qualche indicazione, qualche suggerimento, lei che è un professionista, sono proprio smarrito!”

L’obiettivo della terapia è di riscoprire le proprie priorità, i bisogni inascoltati e dargli voce per poter agire su di essi; a volte è sufficiente riflettere insieme, da una differente angolatura, per far si che il paziente individui nuove alternative, più funzionali al suo benessere e che rispondono ai suoi bisogni e desideri

La psicoterapia può interrompersi in ogni momento, se il paziente ne manifesta la volontà. Generalmente, tuttavia, può ritenersi conclusa con successo nel momento in cui sia il paziente che il terapeuta avvertono che il loro viaggio li ha condotti ad una meta e la persona si è potuta riappropriare della possibilità di una scelta di vita più serena e consapevole.

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